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ChatGPT bloccato, ecco come aggirare il divieto.

So che pare facile sparare sul bel paese ma mi rincuora che sempre più giornalisti e intellettuali iniziano a parlare apertamente del nostro paese come di una nazione finita, morta. E i motivi per cui se ne dovrebbe parlare sono molteplici: politici parassiti; popolazione assuefatta e apatica; delinquenza dilagante con la giustizia colpevole di non difendere i più deboli; neo laureti, che siano dei geni o meno non importa, che non appena ricevono il sacro sigillo se ne vanno via immediatamente dall’Italia; stipendi che da trent’anni non aumentano, ma anzi, diminuiscono; tasse su tasse ovunque; appuntamenti biblici per una visita medica; costanti aumenti dei beni di prima necessità; persino l’acquisto di una casa sta diventando utopico; amministratori e politici corrotti che se ne infischiano delle leggi e della costituzione… Potrei andare avanti e voi sicuramente trovereste altre supercazzarole di quelle elencate.

Beh, ora possiamo aggiungerne un’altra: arretratezza! Il fattaccio che ha fatto scaldare gli animi è nelle motivazioni espresse dal garante per la privacy che ha bloccato l’uso da parte di OpenAI, della chat con l’intelligenza artificiale più famosa al mondo, ChatGPT. Infatti, dal primo aprile (credo), la chat non è più raggiungibile nel nostro paese e quando si prova ad accedervi, veniamo avvisati con questa segnalazione:

La motivazione imposta dal nostro garante sulla privacy è che ChatGPT non rispetta la disciplina sulla privacy a seguito della pubbluicazione di dati sensibili degli utenti a causa di un bug in una libreria open source. In poche parole, si sono appropriati di alcuni dati sensibili. Inoltre il garante rileva come ci sia una grave mancanza di un’informativa agli utenti su come vengono raccolti i dati da OpenAI e del motivo per cui sono conservati massicciamente questi dati. OpenAI ha riferito che questi dati servono per addestrare gli algoritmi al funzionamento della piattaforma e quindi al suo futuro miglioramentomigliorarlo.

Ora, potrebbe anche apparire sensato ma è una corazzata kotiomkin di livelli fantozziani, sì, perché a ben guardare, Google, Facebook, Instagram, TikTok e molti altri social hanno fatto i soldi e sono diventati dei colossi proprio con lo sfruttamento dei nostri dati personali. Lo scandalo accorso pochi anni fa a Facebook con Cambridge Analytic segue la stessa, identica base. Eppure nessuno si è sognato di bannarla. Nessuno gli ha imposto uno stop. Nessuno. TikTok ha il medesimo problema ma si è così consolidato che non è stato bloccato. Penso perciò che lo stop a OpenAI sia motivato dal fatto che è una tecnologia giovane.

Ciò mi spinge a considerare i responsabili del garante sulla privacy come dei trogloditi, incapaci nel vedere l’innovazione e a vivere un passaggio epocale nella nostra storia. Non è che non siano nel torto, ma come ho espresso poc’anzi, anche tutti gli altri e Facebook in special modo, andrebbero bloccate immediatamente. In Europa si discuteva da mesi proprio su questi aspetti giuridici ma nessuno aveva osato discuterne apertamente. L’Italia lo ha fatto… ma nel modo peggiore.

Penso perciò che entro breve tempo la situazione si sistemerà, ma nel frattempo le VPN (rete privata virtuale), stanno gongolando per l’aumento massiccio di utenti che ne stanno facendo uso.

Ma aspettate, esiste un’alternativa AGRATIS che vi permetterà di usare ChatGPT senza acquistare alcuna VPN. Stiamo parlando del browser OPERA. Fra Google, Firefox e Bing, Opera resta il fanalino di coda ma sta rimbalzando la notizia che attraverso l’uso della sua VPN integrata, si può tranquillamente usare ChatGPT. E’ Vero? Sappiatelo… E’ VERO! Quindi, in barba alle restrizioni imposte dal nostro “lungimirante” garante, sia con l’uttilizzo delle VPN che scaricando il browser Opera, si può arginare il problema. Insomma, la solita figura biricchina.

Se dunque state cercando un’alternativa gratuita, scaricate Opera. Una volta scaricato e installato, potete decidere o meno di farlo diventare il vostro browser preferito (io non lo fatto e per ora mi tengo Google). Finita l’installazione, a sinistra andare sulla rotellina delle impostazioni.

Una volta che sarete dentro le impostazioni, in alto a destra andate a scrivere sul CERCA NELLE IMPOSTAZIONI, VPN e date avvio alla ricerca.

Vi si aprirà una nuova pagina. Troverete due alternative, una free ed una pro a pagamento. Scegliete la free e spuntate le voci che fanno al caso vostro. Dopodiché potete ritornare sulla pagina principale e provare ad accedere a ChatGPT ed et voilà, il gioco è fatto. Siete dentro.

Come vedete non abbiamo solo risolto il problema, ma abbiamo pure scoperto che si può usare la Vpn integrata con Opera per navigare in tutta sicurezza su siti sensibili come banche o altro (ovviamente è importante avere un buon antivirus e anti trojan che da soli tengono alla larga i malintenzionati). Se poi siete così poco furbi da aprire il link contenuto in una mail sospetta che vi chiede i vostri dati personali per accedere ad un conto bancario che non possedete… beh, che vi devo dire. Le Vpn non possono salvarvi dalla stupidità.

Quindi, finché il problema non verrà risolto, usate Opera e buon lavoro. Fatemi sapere che ne pensate e se vi piace, lasciatemi un like.

Stop al web

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Il 26 marzo il Parlamento europeo voterà su una nuova direttiva sul diritto d’autore. La direttiva darà agli editori il potere di limitare la diffusione di notizie e titoli in ogni sito altrui (articolo 11). Costringerà inoltre quasi tutti i siti ad analizzare preventivamente ogni contributo dei propri utenti per bloccarli automaticamente se non autorizzati dalle industrie del copyright (articolo 13). Continua a leggere Stop al web

Io, youtube e il copyright

Di fatto, dopo essermi cimentato con lo scritto sui miei problemi con youtube, questa volta ho realizzato un video, ricalcando il più possibile quanto già scritto. Bene, dategli un’occhiata e fatemi sapere che ne pensate o quali sono state le vostre esperienze in merito al diritto d’autore su youtube e affini. Continua a leggere Io, youtube e il copyright