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28 giorni paranormale: recensione

Ciao a tutti. Per chi mi segue, oltre al mestiere di fotografo, sa bene della mia grande passione per la cultura nerd, di cinema e tv. Infatti mi sono abituato a lavorare guardandomi film e serie tv sul secondo monitor. La monotonia nel ripetere numerose azioni di fotoritocco sono così spezzate dalle azioni che avvengono a pochi centimetri. Il mio approccio rilassante però è alquanto strambo. È pur vero che mi guardo di tutto, ma resto un grande appassionato di fantascienza e di horror. Come per tutti gli amanti di un genere, si diventa particolarmente selettivi ed esigenti una volta avviata la visione di un film. La musica è un eccellente esempio di come diventi ricercata secondo gli stili. Io amo Vasco Rossi. Io amo Ligabue. Io amo i Subsonica. Nessuno dei tre s’incontrano, a meno che non siano persone mentalmente sane. Perciò, da bravo amante del genere horror, mi tengo informato attraverso alcuni gruppi su Facebook; a dirla tutta, mi sono scontrato in modo drastico con alcuni utenti, poiché invitano alla visione o recensiscono film che di horror non hanno una beneamata mazza. Il semplice fatto che ci siano alcune sequenze da thriller non lo trasformano in un horror. Esempio lampante è l’essermi trovato a leggere recensioni horror per film drammatici come PARASITE di Bong Joon-Ho. È vero che sono presenti alcune brevi sequenze molto angoscianti, ma ciò non lo reputa horror. La diatriba è ancora molto accesa, ma penso che a tratti si perda di vista il senso di ogni logica.

Questo preambolo era per partire da una recensione (non ne facevo da tempo) su una nuovissima serie tv targata Netflix, così… così… ma sì, lo dico! Na’ Corazzata POTIEMKIN indicibile. Pensate voi che mi sono fermato solo al terzo episodio, poiché ero difronte ad una cagata di tali livelli stratosferici che non potevo perdere il mio tempo a visionare na’ monnezza. Va bene farsi piacere il macabro, ma santo cielo, farlo bene, no!? Allora, la sinossi dell’intera storia, che vuole farci credere sia vero in forma di documentario, verte su tre distinti medium ed esperti del paranormale che vengono portati in incognito in tre località distinte, infestate dai fantasmi, ovviamente negli States. Isolati, devono restarci 28 giorni, cioè il tempo necessario per confutare o affermare la teoria dei coniugi Warren (la famosa coppia di ricercatori e demonologi statunitensi: qui trovate il link per approfondire l’argomento) del tempo necessario per stabilire un autentico legame con i fantasmi (o qualcosa di simile). Circondati da telecamere e monitorati in remoto, devono capire con chi hanno a che fare.

Detto ciò, sembra la trama di ESP, il film del 2011 e poiché quel film era una vera chicca nel genere mockumentary, poteva anche funzionare. Ed invece affonda molto velocemente nel miserrimo; talmente macchiettistico da costringermi a scrivere una recensione. Il ridicolo si prefigge sin da come è impostata l’intera serie tv. Invece di dare risalto alle loro vicende, musica assordante e continuamente misteriosa, nascondono rumori e situazioni per generare suspense, creando però un involontario distacco dai personaggi, al punto che non si capisce più cosa sia vero e cosa musicalmente artificioso. Passi nelle scale. Parole portate dal vento. È tutto tenuto nascosto da continue musiche assordanti. Oltretutto, come per il medesimo problema di alcuni canali d’intrattenimento su YT italiani, riguardanti il paranormale, non fanno in tempo ad arrivare che i fantasmi li attaccano, li cercano, vogliono il loro aiuto, fanno muovere le ante nelle stanze, accendere le luci, camminare avanti e indietro… Eeeeeeeeeeeeeeee, ma datevi una calmata! Siete morti! Che cazzo avete da fare tutta sta cagnara?

Io ho realmente abitato con un fantasma in via Cenisio 40 a Milano nei primissimi anni del millennio. Ne ho già parlato in precedenti post e posso dire per esperienza che, oltre alla manifestazione fisica del letto che si abbassava in piena notte senza alcun motivo, tutto ciò che capita a questi ricercati dell’occulto, non mi è mai successo. Se abitassi in simili case, mi trasferirei subito o la farei abbattere. In 28 Giorni Paranormali, non c’è neppure il tempo di conoscere i personaggi che sono già dentro il mondo dell’invisibile. Ridicolo.

Ma il tocco di grazia che mi ha fatto smettere immediatamente di seguirne le vicissitudini, è stato non aver nascosto il sorriso abbozzato in sede di montaggio, probabilmente dopo una grossolana risata, di uno dei ghost riders. In seguito, la battuta all’uscita da un nascondiglio, di uno dei medium presso un’altra casa.: quel “io esco per ultimo” quando dietro di te NON c’è più nessuno perché tutti gli altri ti hanno già preceduto, mi ha fatto così inorridire per la sua stupidità da premere sullo stop e giudicarlo con un pollice verso.

Pensare che avevo appena terminato giorni prima di godermi della nuova opera fi Mike Flanagan col suo toccante horror The Midnight Club o per quel capolavoro, mai aggettivo è più azzeccato per l’incredibile cartone animato psichedelico The Midnight Gospel di Pendleton e Trussell. A quanto pare porta fortuna accostare il titolo alla parola “Midnight”. Due sublimi opere, molto diverse, pompose, filosofiche, sofferte ma affascinanti pur nel loro vagabondare fra gli infiniti specchi dell’insondabile. Ecco, ciò che 28 Giorni Paranormali non sarà mai: filosofico, didattico, psicologico, elettrizzante.

Vagabondando per il web, la serie è stata massacrata sia dal pubblico che dalla critica. Giudizi così devastanti da superare anche quelle per l’ultimo cinematics, quel Thor: Love and Thunder che ha inorridito gli spettatori. A me è quasi piaciuto. Certo, vedermi Zeus che si muove come una checca o che il villain sia appena abbozzato e che tutto vada in satira grottesca, non lo rende un film geniale. Se la WB ha gettato al vento 90 milioni di dollari per Catwoman, dopo averlo visionato, giudicandolo così inguardabile da averlo riposto in cassaforte finché un asteroide non ci colpisca… se c’è chi ha avuto l’arguzia di capire quando fermarsi, non si comprende il motivo di avere speso soldi per una serie tv così abominevole. Visto il flop e le recensioni sotto le scarpe, la cancellazione è doverosa. Gli spettri possono perciò dormire sonni tranquilli che non verranno molestati da questi cialtroni.