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Non urlare… horror show!

“NON URLARE”
Spettacolo teatrale immersivo tra l’incubo e la favola
Regia di Ilaria Paganelli
Dal 13 Dicembre 2019 al 15 Gennaio 2020
Piazza Santa Maria n°40 – Quartu S.E.

Arriva a Cagliari uno spettacolo senza precedenti. Un incubo che rapirà il pubblico immergendolo in un’atmosfera entusiasmante e al tempo stesso sconvolgente. Lo spettatore diverrà parte integrante dello spettacolo, accompagnando i personaggi nel filone narrativo, creando un percorso personale e lasciandosi trascinare dalle emozioni.
Un percorso dove sarà possibile smarrirsi e ritrovarsi tra le trame di una storia che non si può raccontare, perché nessuno sa cosa succede al di là del muro e dove nessuno può avere un’identità.

In un’ esperienza di teatro immersivo, lo spettatore vivrà le singole tragedie dell’animo umano di personaggi persi nell’ingiustizia, nella infelicità, nella solitudine e nell’abbandono.
Scoprirete che una favola può diventare un incubo e che un incubo può contenere una favola.

“Quando la lucidità mi fa visita
Per un’ora e dodici minuti sono in me.
Passata quell’ora sarò di nuovo andata, marionetta in pezzi, ridicola folle.”

Sarah Kane

Ieri sera, con la complicità della mia amica Emy, senza alcuna prenotazione e tanta faccia tosta, ci siamo presentati per l’acquisto dei biglietti, molto cari a dire la verità, perché 25€ non sono bruscoletti, di uno show molto strano, che da quanto avrete letto nella sua presentazione, è interattivo, horror e aggiungerei storico, ma su questo punto ci arriverò in seguito. Poiché non riuscivamo a trovare recensioni di alcun tipo da nessuna parte, eravamo tanto curiosi quanto inquieti. “Dove accidenti ci stiamo addentrando?”, “Com’è possibile che non ci siano giudizi?” Saranno stati tutti ammazzati e la carne dei vari spettatori venduti alle vicine macellerie? Del resto si è sempre vociferato che i quartesi si pappano la carne di cane. Quindi, perché non quella umana?

Con un numero limitato di spettatori che si possono spostare su tre livelli in 500mq, ciascun spettatore è dotato di una maschera che li trasforma in fantasma, spettri consapevoli ma invisibili ai vari protagonisti, dell’evolversi nella vita di quel manicomio. Ci siamo tramutati in fantasmi biricchini, perché al di là che nessuno parlava (tranne Emy ovviamente. Lei in posti del genere ci andrebbe a nozze!) e potendo seguire a piacimento i vari personaggi, eravamo liberi di muovere e sbirciare le carte e le cartelle mediche dei dottori.

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Inizialmente non riuscivo a capire dove si andava a parare, oltre alle musiche angoscianti ed agli ambienti opprimenti (quando sono entrato in una stanza completamente buia dove si udivano strane voci, continuavo a guardarmi indietro. Come dite? Avevo paura? Noooooooooooo, ma perché mai!). Ma lentamente si è delineato un mondo di odio e di orrore, quello reale, delle strutture psichiatriche e delle mostruosità perpetrate nei confronti delle sue vittime. Invece che aiutarle, la loro preoccupazione era ieri come oggi, dell’arricchimento personale e della morte dei pazienti. È uno spaccato storico (perché veniamo catapultati negli anni cinquanta) molto duro da digerire. Perché REALE.

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In stanze vuote, io ed Emy ci siamo guardati in silenzio pervasi da un leggero brivido di angoscia all’improvviso un telefono squillò. Rispondemmo, ma non uscì alcun suono. Altrove c’è una stanza imbottita di contenimento ( ci sono entrato e sono uscito facendomela sotto) o il rapimento di una paziente, che portata con la forza in una stanza, verrà legata e costretta a subire l’ignominia dell’elettroshock (oggi rinominata come elettroconvulsione, ma che resta sempre uno strumento di tortura e di morte… cassu, ti brucia il cervello ed a detta di migliaia di medici e prove scientifiche, non serve ad una beneamata min… sì, quella lì). Ovviamente Emy, si è persa il clou perché fregandosene delle urla e dei pianti isterici, si è focalizzata a leggere i documenti medici. Ma che…

Senza andare oltre i dettagli perché rovinerei le tante sorprese che ancora vi accompagneranno, è uno spettacolo immersivo, interattivo e molto particolare. Veramente ben fatto con ambientazioni e attrezzature coerenti del periodo storico. Di certo ne vale la pena ma per chi è eccessivamente sensibile, lo sconsiglio realmente (se poi è una persona che ha subito gli abusi psichiatrici, la getterebbe nei ricordi più orribili della sua vita).

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Detto ciò, è uno spaccato storico non indifferente che lancia un monito contro la psichiatria. Prima scompariranno e meglio sarà per tutti perché non sono medici, ma pericolosi ciarlatani che sono riusciti ad entrare in quasi ogni contesto sociale, basti vederli in tribunale per perizie psichiatriche, seduti in consigli di amministrazione o nei cinema e tv, rappresentanti di una cultura superiore che nella realtà tangibile, valgono meno delle mie e dei tuoi consigli: e di certo farebbero meno male.

Vi lascio il link su facebook per ulteriori informazioni e per le prenotazioni.

Di solito queste cose non le faccio, ma se uno spettacolo è fatto dannatamente bene e ti permette di porti delle domande serie, allora si può dire che hanno fatto centro (ma OVVIAMENTE questo è il mio personale pensiero).

A si biri.

https://www.facebook.com/events/451360005579676/

Cosa offre via tortona al fuori salone 2019

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Le giornate al fuori salone sono state finora all’insegna della sfiga (lavoro costante e massacrante dalla mattina alla sera con l’aggiunta del maltempo). Con l’arrivo della Pasqua, molte delle agenzie immobiliari con cui collaboro hanno voluto fare gli shooting in largo anticipo prima delle feste, con l’ovvia conseguenza di un tempo dilatato nelle consegne al punto da farmi venire un catastrofico mal di testa, visione offuscata e nottate insonni. Continua a leggere Cosa offre via tortona al fuori salone 2019